Psicoterapia

Psicoterapia significa trattamento dei disturbi di ordine psicologico.

Esistono numerose scuole di psicoterapia, ognuna delle quali insegna un metodo di trattamento diverso. Questo è dovuto al fatto che, a differenza della medicina (che opera su un territorio fisicamente concreto), la psicoterapia opera in un campo la cui natura è poco tangibile. Così, ogni scuola di psicoterapia fonda il proprio approccio su una propria ipotesi del funzionamento della mente, ossia su una propria “mappa” di quel territorio.

La mente, tuttavia, ossia il territorio, è ancora in gran parte da esplorare e comprendere. Ed è diversa da tutte le mappe che la raffigurano. Tanto diversa quanto una cartina stradale è diversa dalla realtà di asfalto che rappresenta.

Ecco perché si verifica il curioso fenomeno per il quale “tutte” le numerose e diverse forme di psicoterapia sono valide e, al contempo, “tutte” le numerose forme di psicoterapia sono anche inadeguate.

Lo stato della psicoterapia in questo inizio di millennio è dunque quello di una frammentata pletora di scuole e metodi diversi, i cui rappresentanti difendono il proprio metodo di fare psicoterapia con spirito campanilistico, senza accorgersi del fatto che alla fine dei conti risulta sia valido che inadeguato, tanto quanto lo sono gli altri.

In queste condizioni, normali per una scienza che vanta appena un secolo di vita, alcuni studiosi hanno cercato di individuare gli elementi comuni a ogni tipo di psicoterapia e hanno isolato quelli che la rendono efficace.

Per quanto diversi possano essere gli approcci psicoterapeutici, quel che fa funzionare una psicoterapia è la successione di:

– un insight emotivo (apertura e comprensione emozionale)
– un insight cognitivo (presa di consapevolezza mentale)
– una adesione a una esistente alternativa di comportamento.
(sempre che ognuno di questi elementi venga accompagnato dall’attivazione delle proprie componenti sensomotorie).

Il futuro della psicoterapia consisterà di certo nell’abbandono di visioni più o meno settarie e nell’integrazione tra le componenti più efficaci dei vari metodi psicoterapeutici oggi esistenti.
Una delle possibili forme che assumerà la psicoterapia del futuro, forma che già in molti casi viene utilizzata oggi, è quella che si basa sullo schema in tre fasi proposto da Pierre Janet all’inizio del XX° secolo:

1) – Stabilizzazione (psicoeducazione/sviluppo risorse).
2) – Confronto con il problema e le sue cause.
3) – Integrazione (elaborazione di un nuovo futuro).



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